LA BOZZA DELLE LEGGE DI BILANCIO 2026 PROROGA IL CREDITO DI IMPOSTA 4.0 PER IL SETTORE AGRICOLO
Presente nella nuova manovra di bilancio 2026 approvata dal Consiglio dei Ministri del 17 ottobre la proroga al 2026 del credito di imposta 4.0 ma solo per le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e nel settore della pesca e acquacoltura.
Si precisa che l’ambito di attuazione riguarda solo investimenti effettuati nell’ambito del settore agricolo primario.
Diverso sarà invece il meccanismo per quelle attività, che determinano il reddito nei modi ordinari, connesse a quelle agricole (agriturismo, attività di prestazioni di servizi ecc. ecc.) per il quale viene rispolverato il meccanismo del iper-ammortamento.
Tornado al settore agricolo sono agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali strumentali nuovi compresi, rispettivamente, negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 1° gennaio 2026 e fino al 31 dicembre 2026, o fino al 30 giugno 2027, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2026 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.
Il contributo, sempre sotto forma di credito di imposta, è pari al 40 per cento per gli investimenti fino a 1 milione di euro nel limite di spesa di Euro 1.400.000 per il 2026 e 700.000 per l’anno 2027.
I beni in questione non possono essere destinati a finalità estranee a quelle di impresa o ceduti prima della fine del quinto (e non più secondo) anno successivo a quello di effettuazione dell’investimento pena il riversamento del credito di imposta fruito.
Alla documentazione necessaria per la dimostrazione del credito (fatture, DDT ecc.) si aggiunge la dimostrazione dell’effettivo sostenimento del costo.
L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti. Per le sole imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione della documentazione contabile previsto dal presente comma sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.
Anche in questo caso le perizie devono essere indipendenti e non possono essere incluse nel prezzo di cessione ma devono essere oggetto di incarico specifico con distinta fatturazione.
Le modalità di attuazione saranno definite con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
A questa norma di particolare attenzione al mondo agricolo si contrappone però, nella stessa legge di bilancio, l’art. 26 che restringe l’ambito di utilizzo dei crediti di imposta non derivanti dalla liquidazione delle imposte (quali ad es. Irpef, Irap, IVA).
Infatti secondo l’art. 26 di tale progetto di bilancio, a partire dal 1 luglio 2026, i crediti di imposta come quello in commento non potranno essere utilizzati per compensare i contributi previdenziali propri o quelli da versare in qualità di datore di lavoro per i propri lavoratori.
È evidente che tale limitazione riduce notevolmente l’appeal di questa misura in imprese, come quelle agricole, che, normalmente vedono tassati i loro redditi su base catastale.
Ovviamente le norme commentate potranno essere modificate/integrate nel corso dell’iter parlamentare della legge di bilancio che quindi diverrà definitiva con l’approvazione entro la fine dell’anno.
A tal proposito gli uffici Nazionali della Confederazione si sono già attivati per la presentazione di emendamenti che vadano ad eliminare incongruenze che limiterebbero la fruibilità del credito di imposta da parte delle imprese agricole.
I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento.