Aziende agricole in difficoltà per i cali produttivi generalizzati dovuti all’andamento climatico che non ha risparmiato neanche i cereali, in particolare il frumento duro. Cia – Agricoltori Italiani Ferrara lancia l’allarme per un’annata disastrosa per gli agricoltori, che riusciranno a stento a ottenere un reddito, indipendentemente dal tipo di coltura sulla quale hanno investito.
Le temperature che sfioreranno i quaranta gradi nelle prossime ore non sono solo un estremo disagio per le persone e un danno ad alcune produzioni del settore agricolo che andranno certamente in sofferenza. Sono il segnale di uno squilibrio climatico che è diventato “strutturale” e che, secondo uno studio dell’Onu, cancellerà gli ultimi 50 anni di progressi e causerà 120 milioni di nuovi poveri”, spiega Stefano Calderoni presidente di Cia – Agricoltori Italiani.
Un mese di maggio anomalo a livello climatico e le violente precipitazioni e grandinate che si sono abbattute in molte zone della regione lo scorso sabato, non hanno lasciato scampo alle aziende agricole che rischiano di rimanere senza reddito. In questo contesto arriva da parte del Ministero delle Politiche Agricole una proroga al 1° luglio per richiedere l’anticipo del 50% sulle somme dovute agli agricoltori nell’ambito della politica agricola comune. Un’iniziativa sollecitata da tutte le Organizzazioni Agricole che per Cia – Agricoltori Italiani Ferrara rimane insufficiente per sostenere le aziende, in particolare quelle a vocazione orticola e frutticola, che si trovano a vivere davvero un annus horribilis.
In Emilia – Romagna si coltivano circa 70.000 quintali di fragole, quantità nettamente inferiori rispetto a quelle prodotte al Sud, in particolare Basilicata e Campania – che insieme ospitano quasi il 50% della superficie italiana che è di circa 3.800 ettari – ma che rimangono importanti per l’economia agricola del territorio. Secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara la varietà delle fragole ferraresi, così come quelle di tutta la regione, è ottima e va preservata a dispetto dell’aumento dei costi di produzione e della concorrenza sia interna che estera, in particolare della Spagna.
“Aumentare l’Iva nel 2020 assesterebbe un colpo durissimo al settore agricolo, già fortemente penalizzato nella catena di formazione dei prezzi dei beni di consumo primari. Si tratta di una misura sconsiderata dal punto di vista sia economico che sociale, perché colpirebbe indistintamente ogni fascia della popolazione, anche quelle più deboli”. Commenta così Stefano Calderoni – coordinatore di Agrinsieme Ferrara, il paventato aumento dell’Iva dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
FERRARA, 4 aprile 2019 – Il Parlamento Europeo ha deciso di mettere al bando gli oggetti di plastica monouso – dai piatti, alle palette per mescolare il caffè, fino a tappi e bastoncini cotton fioc – ormai diventati una vera piaga per l’ambiente, in particolare per mari e oceani. Dal 2021 sarà vietato produrli e commercializzarli e le aziende dovranno sostituire la plastica con materiali completamente biodegradabili.
La lotta delle donne può cambiare il mondo, ma serve uno sforzo di tutta la società per risolvere i problemi di disparità di genere ancora persistenti e più che mai attuali. Donne in Campo e ANP (Associazione Nazionale Pensionati) di Ferrara hanno organizzato, lo scorso 15 marzo, l’incontro “Parità di genere: una conquista di civiltà”, una riflessione su violenza e diseguaglianze persistenti nella nostra società.
FERRARA, 7 marzo 2019 – Cia – Agricoltori Italiani Ferrara condivide le preoccupazioni del comitato “NO FANGHI” Portomaggiore-Argenta, che sta portando avanti una battaglia per impedire la realizzazione di un impianto per la produzione di fertilizzanti da fanghi di depurazione, in località Portoverrara di Portomaggiore. Nelle ultime settimane l’associazione ha valutato attentamente il progetto e ha deciso di chiedere che l’iter sia fermato, appellandosi a un principio di precauzione già invocato nei mesi scorsi.
In Emilia Romagna le imprese agricole femminili sono 12.400, Ferrara prima in Regione per le aziende “rosa”, il 20% delle quali sono impegnate nel settore agricolo. Cia celebra la Giornata Internazionale della donna con un evento regionale a Gattatico (Reggio Emilia)
FERRARA – 7 marzo – Donne imprenditrici, che conducono con successo un’azienda agroalimentare, un settore che fino a qualche anno fa era decisamente “dominato” dalla componente maschile. Secondo i dati di Unioncamere in Emilia-Romagna le aziende “rosa” sono quasi 12.400, su un totale italiano di 214.857, e le donne sono a capo di più di un agriturismo su tre (il 36,2%) con 8.500 strutture turistiche in campagna, mentre le lavoratrici rappresentano quasi il 40% della forza lavoro complessiva. E Ferrara si difende decisamente bene, perché è prima in Regione per aziende femminili, oltre 7.300 in tutti i settori, il 20% delle quali sono del settore agricolo (dati 2018 Camera di Commercio di Ferrara).
FERRARA – Una tassazione ingiusta, che non tiene conto di un sistema idrogeologico fragile e precario. Cia – Agricoltori Italiani Ferrara chiede alla politica di intervenire per togliere l’Imu sui manufatti idraulici del territorio, pagati dai Consorzi di Bonifica. Un problema che dura da parecchi anni – iniziato nel 1993 quando la tassa si chiamava ancora Ici, poi divenuta Imu nel 2011 – e continua a rappresentare un’anomalia, perché questi manufatti sono classificate come “opifici”, vere e proprie attività produttive, non come strutture che hanno un’importante utilità pubblica: quella di mantenere in sicurezza il territorio e le persone.