Dal 1° novembre Matteo Pondini, classe 1999, perito agrario, è il nuovo Responsabile territoriale per i rapporti con i soci e il supporto alla rappresentanza per la zona di Novafeltria. In Cia Romagna da cinque anni, Pondini è anche Responsabile del Caa di Santarcangelo e, da novembre, del Caa di Novafeltria. Si occupa, inoltre, per entrambe le aree, dei servizi credito e multifunzionalità.
Nato e cresciuto a Savignano, con origini familiari a San Piero in Bagno, Pondini raccoglie il testimone da Claudio Romualdi, che ha raggiunto la pensione.
A Romualdi vanno i più sentiti ringraziamenti di Cia Romagna per il prezioso impegno e la dedizione con cui ha accompagnato il territorio in tutti questi anni, attraversando importanti fasi di cambiamento amministrativo e organizzativo. Ha iniziato infatti la sua esperienza in Cia quando Novafeltria faceva parte della provincia di Pesaro Urbino. Dal 2009, con il passaggio del territorio alla provincia di Rimini, ha proseguito la sua attività in Cia Rimini, fino ad arrivare, con la successiva riorganizzazione della Confederazione, a Cia Romagna.
Vanificato il credito di imposta, traditi gli investimenti delle imprese
La bozza della Legge di Bilancio 2026 in discussione ha suscitato forti critiche da parte di Cia-Agricoltori italiani, che richiede un intervento immediato del Parlamento per correggerla e tutelare le imprese agricole del territorio, non solo a parole.
In specifico è l’articolo 26 che genera la contestazione di Cia: la norma blocca, dal primo luglio 2026, la compensazione dei crediti di imposta maturati con i Piani Transizione 4.0 e 5.0 con i contributi previdenziali e assistenziali.
“Come ha ribadito Cia Nazionale con il presidente Fini in audizione al Senato, l’agricoltura va tenuta fuori dall’art. 26 della legge di Bilancio – sostiene Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – La compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali deve essere garantita ai produttori, è la principale occasione di recupero delle spese per le imprese agricole: incentivate ad ammodernare, ora rischiano di restare senza strumento per rientrare dagli investimenti. Questa modifica, che cambia le regole in corsa, colpisce la fiducia degli agricoltori, genera caos e mette a rischio il percorso, necessario, di innovazione”.
Cia è preoccupata per tutte le imprese, e in particolare per quelle dei giovani agricoltori, che hanno scommesso sul presente e sul futuro e investito in tecnologie, macchinari e digitalizzazione per essere più sostenibili, efficienti e moderne; per garantire cibo, sicuro e di qualità, nonostante le difficoltà e le incertezze dovute a fattori ormai noti a tutti: cambiamento climatico, nuove fitopatie, riduzione delle molecole di difesa, crisi geopolitiche, guerre, instabilità commerciale, alti costi di produzione, tutti elementi che sottolineano la vulnerabilità del settore.
Inoltre, nella legge di Bilancio – specifica Cia – è insufficiente anche il nuovo credito d’imposta, previsto per investimenti in beni strumentali per il settore (art. 96). Nell’apprezzare gli intenti del Governo su tale misura, si sottolineano le esigue risorse finanziarie stanziate, appena oltre i 2 milioni di euro, nonché il carico burocratico e gli eccessivi adempimenti necessari alla sua attuazione.
Cia chiede più coraggio da parte delle istituzioni per l’agricoltura e nel dossier della Confederazione emergono fra le proposte: il rifinanziamento del Fondo per filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato; la richiesta di nuovi investimenti in favore di comparti strategici, ma in estrema crisi; oltre a sostegni adeguati contro fitopatie ed epizoozie e a nuove risorse su “Più impresa” per supportare giovani e donne del comparto.
Migliaia i mezzi agricoli “fermi” in fondi, magazzini e aree aziendali che rischiano di essere considerati irregolari a causa dell’obbligo assicurativo RCA.
Per questo Cia fa appello al Parlamento per un intervento rapido e concreto e chiede di approvare con urgenza gli emendamenti al disegno di legge “Imprese” già depositati in Commissione al Senato e fortemente sostenuti dalla Confederazione: questi prevedono una deroga per le macchine agricole e operatrici utilizzate esclusivamente in aree private, allineando il settore a quanto già stabilito per carrelli e veicoli nelle aree ferroviarie.
“L’obbligo di assicurare mezzi che non vanno su strada, e già coperti dalle assicurazioni aziendali, produce effetti negativi sui conti di molte piccole e medie aziendeaumentando l’incertezza per gli operatori del settore – afferma Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna – Cia continuerà a sollecitare le istituzioni per raggiungere nuovi e più coerenti parametri per la definizione degli obblighi assicurativi che, nel nostro Paese, riguardano circa 3 milioni di veicoli”.
L’auspicio, come specifica Misirocchi, è che vengano individuate soluzioni assicurative che privilegino la copertura del rischio aziendale, e non soltanto del singolo bene, e che possano essere estese anche ai mezzi agricoli che limitano il loro impiego nell’ambito del fondo aziendale, senza eccessivo aggravio di costi.
Sono due anni che la questione dell’obbligo assicurativo per i mezzi agricoli fermi grava sui produttori e manca una soluzione concreta e condivisa dalla filiera. “In una situazione di estrema difficoltà, approvare gli emendamenti modificando l’articolo 7 del disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, significa per Cia – afferma il presidente di Cia Nazionale, Cristiano Fini – dare sicurezza giuridica e sostenere la redditività delle imprese agricole italiane”.
L’aumento della popolazione di lupi in Romagna, con numerosi avvistamenti anche nella provincia di Rimini – in particolare nella prima collina riminese e attorno a Santarcangelo – conferma come la presenza di questa specie, stabile da oltre dieci anni nel territorio, stia diventando una criticità crescente per l’agricoltura e per la sicurezza delle comunità.
Da tempo Cia Romagna mantiene alta l’attenzione sul problema. L’azione predatoria del lupo su molti allevamenti estensivi è ormai insostenibile. Sempre più aziende si trovano con i capi costantemente sotto attacco, senza indennizzi adeguati. Il rischio concreto è l’abbandono delle imprese agricole, con gravi conseguenze economiche, sociali e ambientali. La protezione di una specie animale non può prescindere dalla sostenibilità delle attività di allevamento, che restano presidio fondamentale del territorio.
Negli ultimi vent’anni la popolazione di lupi è cresciuta notevolmente, anche grazie alla legislazione di tutela, a un atteggiamento più favorevole da parte dell’opinione pubblica e al miglioramento degli habitat. Un successo dal punto di vista della conservazione, che però ha moltiplicato i conflitti con le attività umane, in particolare con l’allevamento (ma si registrano anche diversi casi di uccisioni di animali d’affezione).
A livello europeo, il Consiglio ha adottato recentemente la modifica della direttiva Habitat che porta il livello di protezione del lupo da “rigorosamente protetto” a “protetto”. Il nuovo status consente maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupi. Serve un approccio condiviso che sappia coniugare tutela della biodiversità, esigenze locali e sicurezza delle comunità per una gestione più razionale della specie nelle aree interne. Il nostro obiettivo è riportare equilibrio nel rapporto fra attività agricola e fauna selvatica.
Anche sul piano nazionale si muovono segnali incoraggianti. In giugno è stato presentato un disegno di legge per la riforma della normativa sulla fauna selvatica (L. 157/92), che introduce il principio del passaggio dalla “tutela” alla “gestione”. Il testo accoglie molte delle richieste di Cia: piani di contenimento, possibilità di autodifesa per gli agricoltori, sanzioni per chi ostacola le operazioni e un ruolo più forte delle organizzazioni agricole nella governance e nella programmazione faunistico-venatoria.
Occorre pragmatismo per fermare danni economici crescenti e garantire la vivibilità delle aree rurali. È urgente innalzare il massimale per gli aiuti europei in regime de minimis, che oggi limita l’accesso a risarcimenti adeguati. Serve una seria assunzione di responsabilità, che tenga insieme tutela ambientale e salvaguardia delle aziende agricole, veri custodi del territorio.
Agricoltura e turismo balneare insieme, per promuovere il territorio, le eccellenze agroalimentari, i servizi e l’ospitalità della riviera
Tra degustazioni, presentazione dei prodotti e dei produttori e momenti di confronto con chi si è fermato per gli assaggi, “TipiCI da Spiaggia” ribadisce l’importanza di un’alleanza tra mondo agricolo e comparto balneare, due pilastri dell’economia e dell’identità dell’Emilia-Romagna
Turisti in spiaggia, profumi di frutta fresca e calici di vino locale: si è chiusa con grande partecipazione e interesse la sesta edizione di “TipiCI da Spiaggia”, la manifestazione organizzata da Cia-Agricoltori Italiani Emilia Romagna insieme al Sib – Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio.
Protagonisti, il 5 agosto, 4 stabilimenti lungo la riviera adriatica dove sono stati ospitati gli agricoltori di Cia, che hanno portato in riva al mare il meglio della loro produzione locale con le eccellenze agroalimentari del territorio. Il tutto si è svolto in contemporanea a Rimini, ai Bagni Mareblu 108 e 109; a Cesenatico, al Bagno Conti 39; a Milano Marittima al Tangaroa Beach e a Porto Garibaldi al Bagno Astor.
“È stata una giornata di incontri, scoperte e consapevolezza – commenta Stefano Francia, presidente di Cia regionale – in cui abbiamo voluto unire il piacere delle vacanze al valore del lavoro agricolo. I prodotti che abbiamo offerto non sono solo buoni: rappresentano un sistema produttivo di qualità che oggi deve affrontare sfide sempre più complesse, come gli effetti dei cambiamenti climatici; le conseguenze dei dazi; i costi di produzione crescenti con ripercussioni dirette sul reddito delle imprese agricole e anche sull’indotto; le tensioni geopolitiche e commerciali internazionali; la necessità di valorizzare le filiere”.
“La sinergia tra agricoltura e balneazione attrezzata è un modello di promozione che può funzionare – dichiara Simone Battistoni, presidente regionale del Sib – Offrire ai turisti esperienze legate al gusto e alla cultura del territorio significa rafforzare la nostra attrattività. Il nostro auspicio è che anche il Governo comprenda l’urgenza di proteggere questi settori strategici, garantendo loro certezze e prospettive”.
“TipiCI da Spiaggia” si conferma un’iniziativa in grado di valorizzare l’incontro tra agricoltura e turismo, una collaborazione che intende sensibilizzare l’opinione pubblica, e non solo, sull’importanza del patrimonio agroalimentare e turistico balneare e sull’urgenza di garantirne la tutela.
Di seguito, la galleria d’immagini da Milano Marittima, Cesenatico e Rimini.
Giovedì 31 luglio Novafeltria celebra il mondo agricolo con “Terra e Tradizione”, un evento che unisce storia, territorio e gusto. Promossa dall’associazione NovAttiva con il patrocinio del Comune, in collaborazione con Cia Romagna e Coldiretti, la serata porterà in piazza Vittorio Emanuele trattori d’epoca, produttori locali e musica dal vivo, per riscoprire l’identità rurale della Valmarecchia.
Cia Romagna, da sempre impegnata nella valorizzazione dell’agricoltura locale e del lavoro dei produttori, è tra i protagonisti dell’iniziativa, che punta a riportare al centro la cultura contadina e il legame con la terra.
Dalle 19.30 sarà possibile visitare l’esposizione di mezzi agricoli storici e curiosare tra i banchi dei produttori, che offriranno specialità e prodotti tipici del territorio.
Previsti anche stand gastronomici, tra cui quello a cura di Tentazioni, con piadina farcita con ingredienti locali. La serata sarà animata da due momenti musicali: al Bistrot LatteVino, panino con porchetta e musica con Clit’n Ride, mentre al Bar Gelateria “La Piazzetta” ci sarà il concerto del Trio Quadro.
Una festa autentica, che rende omaggio alla tradizione agricola e al lavoro quotidiano di tanti produttori locali, con Cia Romagna in prima linea per sostenere e promuovere il valore del settore primario.
L’assemblea informativa di Cia Romagna, tenutasi il 14 luglio, ha approfondito alcune questioni centrali per il presente e il futuro del settore agricolo.
Nuova PAC post-2027: mobilitazione permanente Cia Alla data dell’assemblea, Cia era in attesa della presentazione del Quadro Finanziario pluriennale 2028-2034 presentato nel pomeriggio del 16 luglio dalla presidente della Commissione Europea, mentre gli agricoltori Cia erano in manifestazione con il Copa-Cogeca a Bruxelles. Le premesse, per l’agricoltura, della nuova Commissione Ue sembravano migliori, ma il Quadro finanziario alla fine vede la Politica Agricola Comune (Pac) assorbita nel Fondo unico: per Cia, in mobilitazione permanente da mesi su questo cruciale argomento, la Ue in tal modo disconosce il ruolo strategico del settore. Cia, già impegnata in una mobilitazione costante a livello nazionale ed europeo per tutelare le risorse destinate all’agricoltura e difendere l’autonomia della PAC, proseguirà nella sua azione anche ora che si apre il periodo del negoziato sulla proposta presentata ufficialmente dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen. Così la PAC viene disgregata, con un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, con perdita di operatività e peso poltico. il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri. Cia ora aspetta di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Cia si chiede come intenda la Von Der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei.
Fauna selvatica: serve una svolta normativa con regole chiare Il 20 giugno è stato presentato un disegno di legge atteso da anni, che dovrebbe segnare il passaggio dalla tutela alla gestione della fauna selvatica. Cia – attiva sul tema dal 2018 – sostiene un approccio pragmatico per fermare i danni crescenti da fauna selvatica (cinghiali, lupi, caprioli per fare degli esempi). Il testo contiene molte delle richieste avanzate da Cia; prevede piani di controllo e contenimento, autodifesa per gli agricoltori, sanzioni per chi ostacola le operazioni e un maggiore coinvolgimento di Regioni e ATC. L’obiettivo per Cia è garantire equilibrio tra ambiente, agricoltura e sicurezza pubblica. Occorre fare molta attenzione anche al rischio di fake news da parte di ambientalisti radicali. Nessuno vuole “mattanze”, serve pragmatismo, sostiene Cia Romagna.
Servitù di allagamento: chiarezza e tutela per gli agricoltori Le servitù di allagamento è un vincolo giuridico che consente l’uso temporaneo di terreni privati per scopi di pubblica utilità per finalità di protezione idraulica. Cia sosotiene la tutela dei centri abitati, ma con regole chiare e indennizzi equi e non una tantum. La normativa è carente e solo poche Regioni le regolano. Cia chiede una cornice legislativa nazionale, indennizzi equi e garanzie che evitino nuove e permanenti penalizzazioni (danni patrimoniali, svalutazioni dei terreni) per chi lavora la terra. Cia sottoliena che le servitù, in ogni caso, devono essere considerate come “ultima ratio”, dopo la pulizia e la messa in sicurezza dei fiumi e la manutenzione delle infrastrutture idrauliche.
Ordinanza sul caldo estremo: sì alla sicurezza e alla tutela della salute, ma con regole realistiche e bilanciate
Lo stop al lavoro agricolo in caso di caldo prolungato – previsto dall’ordinanza regionale in vigore dal 2 luglio – riguarda non solo i lavoratori dipendenti ma anche i soci delle imprese. Cia chiede regole applicabili e flessibili, non populiste, per tutelare salute e produttività, senza penalizzare le aziende agricole già molto sotto pressione e senza che questa posizione sia fraintesa e strumentalizzata. Per Cia occorrono buon senso e strumenti applicativi equilibrati per tutelare la salute e al contempo non compromettere la continuità delle attività in settori già fragili.
Bandi aperti
È stata presentata una carrellata dei bandi aperti e sono state messe in evidenza le informazioni principali che gli interessati possono approfondire contattando gli uffici di riferimento e consultando il Notiziario di Cia Romagna.
Concludendo la serata, Cia Romagna ha rinnovato il proprio impegno al fianco degli agricoltori, in dialogo costante con istituzioni locali, nazionali ed europee, e ribadisce che servono risposte concrete, non ideologiche, ai problemi reali del settore primario.
L’11 luglio all’Agriturismo Palazzo Manzoni (San Zaccaria, Ravenna) si è tenuta l’assemblea dall’Associazione pensionati Anp-Cia Romagna sul tema della sanità pubblica, come pilastro di solidarietà sociale, per una riflessione sul presente e sul futuro.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, Wiliam Signani, presidente Anp Romagna, ha ribadito l’impegno per il rinnovamento dell’Associazione in occasione del prossimo Congresso e il valore del ruolo sociale dei pensionati, anello fondamentale del welfare familiare. Forte l’appello per un sistema sanitario universale realmente accessibile, nato nel 1978, oggi in difficoltà per carenze di fondi, personale e programmazione. L’assessore del Comune di Ravenna, Massimo Cameliani, ha ricordato il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed evidenziato alcune attuali criticità per alcuni CAU, liste d’attesa e l’urgenza di attenzione per le aree interne. L’assessore regionale alle Politiche per la salute, MassimoFabi, ha sottolineato il rischio di smantellamento della sanità pubblica, con 10 milioni di italiani già esclusi dal SSN, e ha rilanciato sulla medicina territoriale, sfida cruciale, con i grandi temi dei medici di famiglia e dei CAU. Pierino Liverani (presidente ANP-CIA regionale) e Stefano Francia (presidente CIA regionale) hanno riaffermato il valore della sanità pubblica per anziani, famiglie e aziende agricole, ribadendo la contrarietà a un sistema integrativo privato, inadeguato per le imprese agricole.
Il 29 agosto l’Anp sarà a Marzabotto per l’80 anniversario della Liberazione.
Matteo Pagliarani, vicepresidente Cia Romagna e coordinatore dei giovani agricoltori Agia-Cia Romagna, è statoriconfermato vicepresidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori. Rieletta l’intera squadra, con la presidenza che resta all’olandese Peter Meedendorp per il secondo mandato (2025-2027).
“Essere rieletto è una grande soddisfazione – commenta Pagliarani – Andiamo avanti con determinazione per dare sempre più voce e ruolo all’agricoltura under 40 e trainare il futuro del settore”.
I componenti del Consiglio europeo dei giovani agricoltori: Peter Meedendorp (Olanda, presidente), Matteo Pagliarani (Italia, vice); Elisabeth Hidén (Svezia), Rudolfs Pulkstenis (Lettonia) e Katharina Schobersberger (Austria).
“Una Sanità pubblica per un presente e un futuro solidale” è il tema dell’incontro che si svolgerà venerdì 11 luglio alle ore 17.00 all’Agriturismo Palazzo Manzoni (via Angelo Manzoni, n. 23, San Zaccaria, RA).
All’introduzione di Wiliam Signani, Presidente ANP-Cia Romagna, seguirà il saluto del Sindaco del Comune di Ravenna, Alessandro Barattoni e l’intervento dell’Assessoreregionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi.
Ci sarà spazio per riflessioni e interventi dei partecipanti. Concluderà il Presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia. Presiede i lavori il Presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi.